21/02/2022

APRIRE UN LABORATORIO DI ANALISI: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE


APRIRE UN LABORATORIO DI ANALISI PER AVERE SUCCESSO


Mettersi in proprio e avviare un’attività commerciale è sicuramente una strada che permette di avere buoni guadagni e di migliorare la propria vita, tuttavia non è semplice perché bisogna trovare il giusto tipo di settore e impegnarsi a fondo. Una buona idea, in questo momento di crisi economica, è quella di aprire un laboratorio di analisi (specie a seguito della pandemia in corso e la necessità continua di tamponi). Si tratta di occuparsi di verificare la composizione di sostanze chimiche o di controllare lo stato di salute delle persone attraverso l’esame dei liquidi corporei e di altri elementi che vengono forniti attraverso appositi test clinici. Questo significa che non ci si può improvvisare, ma bisogna avere competenze tecniche specifiche e figure professionali adatte allo svolgimento del lavoro. Non va neppure dimenticato che ci sono responsabilità importanti, infatti l’attività è molto delicata e ci vuole un impegno costante, oltre che un’attenzione particolare alla normativa sulla privacy. Ci vuole la massima attenzione nell’esecuzione delle analisi, seguendo scrupolosamente le linee guida previste dalla legge e dalle regole mediche e scientifiche. Ci sono rigidi protocolli e un complesso iter burocratico, tuttavia è un settore interessante.

Non manca la necessità da parte delle strutture sanitarie e di una serie di altre imprese pubbliche e private di avere un laboratorio per le analisi, ma c’è la concorrenza da superare. In realtà dipende molto dalle zone geografiche, perché ci sono aree con una certa quantità di laboratori, mentre in altre c’è più spazio, quindi il primo passo è raccogliere informazioni sulle strutture esistenti nella propria città ed eventualmente individuare le lacune per differenziare il servizio offerto.

Per poter procedere all’apertura, si deve avere un organico base, comune a tutte le strutture di questo genere. Ci vuole un direttore medico o un biologo regolarmente iscritti all’albo professionale di riferimento ed essere in possesso di una specializzazione nelle materie trattate dal laboratorio. Nel caso non abbiano tali requisiti, gli esperti medici e biologi devono aver svolto un’attività di praticantato di almeno cinque anni in ambienti simili. Si devono quindi avere in forza collaboratori laureati in medicina, biologia o chimica.

Non dovranno essere dimenticati i dipendenti che svolgono ruoli pratici, quali il tecnico di laboratorio, l’impiegato amministrativo e l’addetto alle attività esecutive. Ogni compito deve essere affidato a una precisa persona (si deve avere un organigramma interno ben definito) e si devono separare i vari ruoli, proprio perché ci sono norme e regole da rispettare, a cui non sono ammesse deroghe di alcun genere.

APRIRE UN LABORATORIO DI ANALISI: IL LOCALE

Per strutturare un laboratorio bisogna avere un locale adatto, abbastanza ampio e con stanze adeguatamente divise e protette, per salvaguardare le sostanze da esaminare e i lavoratori. Le misure di sicurezza e l’igiene sono i due punti essenziali da rispettare. La dislocazione segue le indicazioni delle normative, quindi si devono avere determinate sale con funzioni precise, da destinare alle diverse attività, mantenendo la separazione prevista.

Servono una stanza per l’attesa, un locale per l’archiviazione dei documenti e per lo svolgimento delle attività amministrative, uno spazio per il prelievo dei campioni, uno per eseguire le analisi, sterilizzato in modo attento, e un altro per lavare e pulire la strumentazione impiegata per il lavoro svolto. Ci dovranno essere inoltre i servizi igienici, con una distinzione per quelli destinati al personali e quelli dedicati agli utenti. Infine non può mancare l’inceneritore per eliminare i rifiuti nocivi.

Le regole, però, variano tra le diverse regioni italiane, ma la struttura descritta è quella che viene adottata da tutte le legislazioni regionali, così come la metratura minima dell’immobile scelto per aprire un laboratorio di analisi. Per ogni operatore dell’impresa sono necessari 12 metri quadrati. Questi aspetti non possono essere trascurati perché prima di concedere l’apertura, i tecnici competenti effettuano dei controlli e rilasciano i nulla osta necessari, altrimenti non è possibile lavorare e iniziare l’attività.

Fa parte della burocrazia, che può essere affrontata con il commercialista. Il professionista conosce le procedure, si può occupare di compilare la documentazione e di seguire parte dell’iter, sollevando dalle incombenze il titolare del laboratorio. Consultarsi con l’esperto sarà utile anche per prendere le decisioni necessarie e per valutare le varie opzioni per percorrere la strada giusta evitando di smarrirsi e commettere errori.

APRIRE UN LABORATORIO DI ANALISI: LA BUROCRAZIA

Come accade per ogni impresa, anche per aprire un laboratorio di analisi richiede l’assolvimento di una serie di obblighi. Per iniziare si deve presentare istanza all’Agenzia delle Entrate competente per territorio per avere la partita Iva, quindi si procede con l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui si trova l’attività. Si provvede poi a trasmettere la comunicazione al Comune della sede dell’azienda.

Per queste operazioni sarà sufficiente compilare la modulistica fornita, aggiungendo gli allegati richiesti, ovvero i documenti dell’impresa e del suo titolare. Il commercialista saprà consigliare e predisporre le pratiche. L’ufficio tecnico del Comune passerà le informazioni ai Vigili del Fuoco per l’ispezione su sicurezza e antincendio e all’Azienda Sanitaria Locale per la verifica dell'igiene. Serviranno infatti i loro nulla osta per poter operare, quindi tutto dovrà essere perfettamente a norma.

Sarebbe opportuno pensare anche a certificare la qualità del metodo di lavoro e siglare convenzioni con presidi ospedalieri, strutture per cui si possono eseguire le analisi e istituti assicurativi che rilasciano polizze sanitarie. In questo modo si avranno maggiori opportunità di avere clienti e si assicurerà i potenziali fruitori dei servizi offerti circa la validità del laboratorio. Si tratta di usare la burocrazia anche per promuovere l’impresa.

Del resto operare nel settore vuol dire far fronte a moltissime regole, quindi il rispetto dei requisiti significa dimostrare di avere competenze e capacità per svolgere il lavoro. Vale la pena di proporsi alle strutture private e pubbliche che dovranno consentire l’apertura per collaborare. Le analisi biologiche e chimiche sono molto importanti in diversi ambiti, per questo è utile cercare di definire procedure di lavoro ampie, così da consentire a diverse aziende di rivolgersi al laboratorio.

Ovviamente se si dovesse operare in più settori, si dovranno suddividere ulteriormente le stanze per le analisi, proprio per non mescolare metodi e macchinari, nonché le sostanze che vanno conservate a condizioni differenti tra loro. L’attenzione ai dettagli fa la differenza nell’attività, quindi è bene osservare scrupolosamente le norme, dopo aver deciso gli obiettivi della propria impresa.

Infine, per i dipendenti, si dovranno fare le iscrizioni a Inps e Inail per la previdenza e l’assicurazione sul lavoro contro infortuni e malattie che possono occorrere durante il normale svolgimento delle attività. Si dovranno riempire gli appositi moduli e comunicare i dati delle persone che si assumono, stipulando i contratti. Non bisogna dimenticare di fare le pratiche relative ai rifiuti speciali inceneriti o conferiti alle discariche.

APRIRE UN LABORATORIO DI ANALISI: L’INVESTIMENTO

L’avvio di una nuova impresa richiede sempre un capitale iniziale e in questo caso non è certamente di poco conto. Infatti bisogna trovare un locale abbastanza ampio, come prevede la normativa regionale e prenderlo in locazione, se possibile, oppure acquistarlo. Poi ci sono le utenze da pagare periodicamente, le assicurazioni, le tasse e le imposte per la costituzione e per i guadagni ottenuti.

Dovranno essere aggiunte le spese per gli stipendi, per l’allestimento, l’acquisto del materiale e delle apparecchiature. Si dovrà fare pubblicità e quindi sostenere i costi vivi dovuti alla lavorazione, quindi all’esecuzione delle analisi. Per riuscire a far fronte all’avvio e alla gestione, si può richiedere un prestito a una banca o a una finanziaria, approfittando della riduzione dei tassi di interesse del periodo.

Potranno essere presi in considerazione i finanziamenti provenienti dall’Unione Europea o dallo Stato per aprire un laboratorio di analisi. La disponibilità dei bandi dipende dal momento in cui si decide di iniziare l’impresa, ma il commercialista è in grado di consigliare e di indicare le strade più opportune da seguire per poter accedere ad eventuali agevolazioni o beneficiare di denaro a fondo perso ricevuto come contributo dalle istituzioni europee e nazionali. Si dovrà in ogni modo redigere un business plan, con obiettivi e potenziali ricavi.



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