24/03/2023
Quali sono le novità 2023 per la Partita Iva a tassazione agevolata? Cosa succede se si superano i nuovi limiti di 85.000 e 100.000 Euro nel Regime forfettario? Ecco tutte le risposte.
La prima e importante notizia che tantissimi imprenditori e professionisti hanno aspettato nelle ultime settimane del 2022 è che il Regime Forfettario è stato confermato anche per il 2023 con la stessa percentuale di tassazione agevolata al 15% (o al 5% per le startup). La paura era che le poche risorse a disposizione del Governo in questa Manovra potessero essere allocate almeno in parte su altre agevolazioni a discapito del Regime forfettario ma, fortunatamente, così non è stato. I requisiti di ingresso sono rimasti gli stessi, cosi come tutte le altre regole e componenti definite in passato. Sostanzialmente sono stati 2 i cambiamenti di questo Regime: l’innalzamento del limite massimo di ricavi e compensi e un nuovo paletto “anti abuso” del Regime Forfettario, mai esistito prima se non nel vecchio Regime dei Minimi.
La Legge di bilancio è intervenuta in primis sul limite massimo di ricavi e compensi del Regime in Flat Tax, spostando la soglia da 65.000 Euro del 2022 a 85.000 Euro per il 2023. Questa è una novità che permette di allargare la platea degli aderenti al Regime forfettario e di rimanere al passo con l’alta inflazione.
Un aspetto importante da tenere in considerazione è il fatto che il nuovo limite di 85.000 Euro è entrato in vigore dal 1 Gennaio 2023, ma per tutti coloro che hanno aperto Partita Iva prima, la regola ha di fatto un impatto anche e soprattutto su quanto fatto nel 2022. Questo perchè la soglia si calcola sempre sulla base dei ricavi e compensi relativi all’anno precedente, applicando lo stesso criterio di computo (cassa o competenza) previsto dal regime fiscale e contabile applicato. Ciò vuol dire che un imprenditore o professionista che ha raggiunto al 31 dicembre 2022 un importo di ricavi o compensi superiori al vecchio limite di 65.000 Euro ma inferiore al nuovo di 85.000 Euro, grazie alla nuova regola, ha comunque diritto nel 2023 a usufruire del regime fiscale agevolato forfettario.
La fuoriuscita immediata dal regime se si superano i 100.000 Euro di ricavi e compensi in corso d’anno è la seconda novità del nuovo Regime forfettario. E’ una norma che ha qualcosa di simile del vecchio regime dei Minimi e che ha la finalità di evitare che imprenditori e professionisti possano sfruttare per un anno la tassazione agevolata anche per redditi molto alti. Fino al 2022, infatti, chi superava il vecchio limite di ricavi e compensi aveva diritto di continuare a usufruire della tassazione al 5% o al 15% per l’intero anno, per poi abbandonare il Regime forfettario nell’anno successivo.
Dal 1 gennaio 2023, chi supera in corso d’anno la soglia di 100.000 Euro di ricavi o compensi si trova fuori immediatamente dal regime agevolato, senza aspettare l’anno successivo e con la conseguenza che il reddito di tutto l’anno verrà tassato con più alte aliquote IRPEF e relative addizionali. Oltre a questo è dovuta l’IVA a partire dalle operazioni effettuate dopo il superamento del limite.
Questo nuovo paletto impone all’imprenditore e professionista un’attenzione particolare e continua al fatturato raggiunto quotidianamente, per evitare di accorgersi in ritardo della fuoriuscita dal regime agevolato ed essere quindi soggetto a sanzioni. Oltre a questo, se si pensa di poter raggiungere quella soglia di fatturato nel 2023, è opportuno richiedere e conservare bene fin da inizio anno tutta la documentazione contabile a supporto della deduzione dei costi per evitare di arrivare in dichiarazione con un reddito imponibile lontano da quello reale.
Infine, nulla cambia rispetto al passato per chi supera il nuovo limite fissato a 85.000 euro ma rimane al di sotto del limite antiabuso di 100.000 Euro: si avrà diritto a tutte le agevolazioni del Regime forfettario per il 2023 mentre si dovrà necessariamente cambiare regime fiscale nel 2024.